GIURISPRUDENZA

Servizio idrico integrato, tariffa, recupero integrale dei costi e oneri finanziari

Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, 7 novembre 2025, n. 16
Servizi pubblici – Servizio idrico integrato – Tariffa – Criteri di commisurazione – Tasso di inflazione – Oneri finanziari ulteriori – Esclusione
Il principio normativo del recupero integrale dei costi impone che il metodo tariffario: a) garantisca la correlazione tra costi efficienti e ricavi finalizzata al raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario della gestione; b) escluda, tendenzialmente, il recupero dei costi derivanti da scelte non efficienti, in particolare quelli finanziari; c) tenga conto dei costi ambientali e della risorsa, nonché delle ripercussioni sociali derivanti dal recupero.
L’equilibrio economico e finanziario della gestione, intendendosi per tale la contemporanea presenza delle condizioni di convenienza economica e sostenibilità finanziaria, implica una valutazione ampia e sostenibile della remunerazione garantita all’operatore e non il riconoscimento tariffario di ogni singolo costo sostenuto. Una volta assicurato il suddetto equilibrio, la regolazione tariffaria non comporta la sterilizzazione di qualsivoglia rischio in capo al gestore, ovvero non garantisce sempre e comunque il recupero degli investimenti effettuati o dei costi sostenuti per la gestione dei servizi oggetto della concessione.

Permesso di costruire e silenzio-assenso

Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, sezione giurisdizionale, 3 novembre 2025, n. 853
Titolo edilizio – Permesso di costruire – Istanza – Silenzio assenso – Termini – Consumazione del potere – Normativa Regione siciliana
In base all’art. 2 della l. reg. Sicilia n. 17/1994, decorsi settantacinque giorni dalla presentazione dell’istanza di permesso di costruire completa, senza che l’amministrazione abbia comunicato un provvedimento motivato di diniego, si forma il silenzio-assenso. In tal caso, l’amministrazione consuma il potere di decidere sull’istanza del privato e l’eventuale successivo provvedimento di primo grado di rigetto dell’istanza è da considerarsi tardivo, potendo l’amministrazione successivamente provvedere solamente in via di autotutela.

Concessione di suolo pubblico e silenzio-assenso

Consiglio di Stato, sez. V, 22 ottobre 2025, n. 8190

Concessioni amministrative – Concessioni di beni e servizi – Occupazione del suolo pubblico – Rilascio del titolo – Silenzio assenso – Non configurabilità

A fronte della presentazione dell’istanza per il rilascio del titolo concessorio per occupazione di suolo pubblico non rileva la ricorrenza dei presupposti normativi per il relativo rilascio, né l’eventuale illegittimità dell’inerzia serbata dell’amministrazione, che non possono far insorgere il titolo stesso, non assentibile per silentium.

Consigliere comunale, “cambio di casacca” e diritto al gruppo consiliare

Tar Calabria, Catanzaro, sez. I, 13 ottobre 2025, n. 1621
Consiglio comunale – Consiglieri – Legittimazione ad impugnare – Atti lesivi – Scelta di abbandonare il gruppo – Prerogative – Gruppo misto unipersonale
Va esclusa la legittimazione dei consiglieri comunali ad impugnare in sede giurisdizionale un atto emesso da un organo dello stesso ente al quale essi appartengono (sindaco, giunta comunale e consiglio comunale), ad eccezione dei casi in cui le censure proposte siano rivolte a contestare lesioni della propria sfera giuridica o della propria posizione all’interno dell’organo o dell’ente medesimo, ovvero a contestare la modifica della composizione dell’organo e il relativo funzionamento, ma sempre in relazione ad un interesse connesso alla propria sfera giuridica o alla propria posizione all’interno dell’organo o dell’ente. 
La libera scelta del consigliere comunale di abbandonare il gruppo consiliare al quale era originariamente iscritto, costituzionalmente (e statutariamente) garantita, non può, quindi, evidentemente comportare la perdita delle prerogative che sono riconosciute solo ai membri dei gruppi consiliari; sicché si rivela essenziale la possibilità di confluire in un gruppo misto, anche unipersonale, attraverso il quale svolgere appieno le funzioni proprie del munus di consigliere.

Efficacia della SCIA e interventi di demolizione e ricostruzione

Consiglio di Stato, sez. II, 26 settembre 2025, n. 7563

Edilizia e urbanistica – SCIA – Demolizione e ricostruzione – Area vincolata – Diversa sagoma – Mutamento destinazione d’uso – Esclusione – Permesso di costruire – Intervento estraneo – Inefficacia – Poteri repressivi – Termine

È legittimo il provvedimento dichiarativo di inefficacia della SCIA, adottato in data antecedente all’entrata in vigore della legge n. 91 del 15 luglio 2022, relativa ad un intervento di demolizione e ricostruzione con diversa sagoma di un immobile ricadente in area sottoposta a tutela paesaggistica, trattandosi di nuova costruzione soggetta a permesso di costruire e non di ristrutturazione edilizia.

È legittimo il provvedimento dichiarativo di inefficacia della SCIA relativa ad un intervento edilizio che comporti il mutamento di destinazione d’uso con modifica delle sagome e dei volumi dell’edificio, poiché il passaggio a diversa categoria d’uso funzionale è sempre sottoposto al regime del permesso di costruire.

La presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività per un intervento edilizio sottratto al suo ambito applicativo è improduttiva di effetti, non essendo perciò invocabile il relativo regime giuridico relativo al termine di decadenza dell’intervento repressivo amministrativo.

Indennità per utilizzo senza titolo di immobili e riduzione

Corte Suprema di Cassazione, Civile, Sez. I, 12 settembre 2025, n. 25077
Immobili – Indennità per l’utilizzo senza titolo di immobili – Riduzione del 15% ex art. 3, comma 4, d.l. n. 95/2012 – Decorrenza
La riduzione del 15%, prevista dall’art. 3, comma 4, del d.l. n. 95 del 2012, convertito con modificazioni dalla l. n. 135 del 2012 (come modificato dall’art. 24, comma 4, lett. a, del d.l. n. 66 del 2014, convertito con modificazioni dalla l. n. 89 del 2014), per le indennità dovute per l’utilizzo a fini istituzionali di immobili, in assenza di titolo, da parte delle Amministrazioni centrali, come individuate dall’Istat ai sensi dell’art. 1, comma 3, della l. n. 196 del 2009, nonché dalle Autorità indipendenti, si applica con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 95 del 2012.

Danno da affidamento incolpevole e giurisdizione

Corte Suprema di Cassazione, Civile, Sezioni Unite, 25 settembre 2025, n. 26080
Giurisdizione – Risarcimento del danno – Lesione affidamento incolpevole – Danno da provvedimento annullato – Comportamento amministrativo – Giurisdizione esclusiva del G.A.
Le controversie che hanno ad oggetto il risarcimento del danno da lesione dell’affidamento incolpevole generato dal rilascio di un provvedimento favorevole poi annullato rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, in quanto il relativo comportamento, pur incidendo sul diritto soggettivo all’autodeterminazione negoziale, deve qualificarsi come comportamento amministrativo, riconducibile in via indiretta e mediata, all’esercizio del potere, di cui il privato che chiede il risarcimento lamenta la contrarietà alle regole di buona fede e correttezza che informano anche l’attività autoritativa della p.a.

Terreni agricoli, trasformazione e oneri dichiarativi

Corte Suprema di Cassazione, Civile, Sez. Tributaria, 7 ottobre 2025, n. 26921
ICI – IMU – Terreni agricoli divenuti edificabili – Obbligo dichiarativo – Esclusione – Conoscenza diretta dell’amministrazione – Strumento urbanistico generale
L’onere dichiarativo della variazione degli elementi di imposizione previsto dall’art. 10, comma 4, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504 (ICI) e, nell’IMU, dall’art. 13, comma 12-ter, D.L. n. 201 del 2011, non sussiste nell’ipotesi in cui la variazione consista nella sopravvenuta trasformazione di un terreno agricolo in area edificabile in forza dello strumento urbanistico generale adottato dall’ente impositore.

Alterazioni delle correnti marine, danni al litorale e responsabilità

Corte Suprema di Cassazione, Civile, Sez. III, 24 ottobre 2025, n. 28278
Enti locali – Responsabilità civile – Danni da opere balneari – Alterazione delle correnti marine – Regione e Comune – Omessa vigilanza – Responsabilità ex art. 2043 c.c. – Inapplicabilità dell’art. 2051 c.c.
La responsabilità della Regione Puglia e del Comune di Porto Cesareo per i danni causati dall’alterazione delle correnti marine a seguito di opere eseguite da concessionari di stabilimenti balneari è configurabile non ai sensi dell’art. 2051 c.c. per beni in custodia, ma ex art. 2043 c.c., per omessa vigilanza sul rispetto delle condizioni imposte dai provvedimenti autorizzatori ai concessionari.

IMU, terreni agricoli e agevolazioni

 
Corte Suprema di Cassazione, Civile, Sez. Tributaria, 27 ottobre 2025, n. 28421
IMU – Terreni agricoli – Agevolazioni – Coltivatore diretto e imprenditore agricolo professionale – Iscrizione nella previdenza agricola – Sufficienza – Irrilevanza della prevalenza del reddito agricolo
In tema di IMU sui terreni agricoli, la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale, desumibile dall’iscrizione nella previdenza agricola, è sufficiente per il godimento delle agevolazioni fiscali, senza necessità di verificare la prevalenza del reddito agricolo rispetto ad altri redditi.