Consiglio di Stato, sez. V, 12 luglio 2023, n. 6824

Contratti pubblici “esclusi” – Locazione di immobili – Necessità di “gara”

Nel caso delle prestazioni escluse dal campo di applicazione del codice (ma non estranee) la relativa attività negoziale non è affatto libera e deformalizzata come quella che connota, sul piano del fatto, i rapporti interprivati, essendo, per l’appunto, assoggettata a vincoli di diritto, non disponibili, di ordine teleologico (che impongono una congrua motivazione delle scelte, quanto alla relativa convenienza sia economica che funzionale) e di ordine procedimentale (sollecitati dal dovere di rendere pubblica l’iniziativa negoziale e trasparente il comportamento prenegoziale, al fine di garantire un accesso paritario e non discriminatorio dei potenziali interessati alla commessa). È, quindi, errato che l’indizione di una “gara per individuare gli immobili” possa riguardarsi quale “facoltativa”: una “gara” è – per quanto condotta secondo modalità evidenziali diverse da quelle del codice dei contratti pubblici, e quindi all’occorrenza anche significativamente semplificate – sempre necessaria.